Il benessere mentale dei lavoratori sta diventando una priorità strategica per le aziende, poiché incide direttamente su produttività, motivazione e qualità della vita. I dipendenti oggi cercano autonomia, equilibrio tra vita privata e lavoro e un ambiente che supporti la loro salute psicologica.
Dati e tendenze
- Il 93% dei professionisti considera il benessere mentale una priorità.
- Tuttavia, solo il 30% delle aziende offre iniziative strutturate (flessibilità oraria, psicologi, meditazione, workshop).
- Il 70% dei lavoratori che ne usufruisce ne percepisce i benefici, soprattutto nella riduzione dello stress e nel miglioramento del clima lavorativo.
Fragilità psicologica post-pandemia
- La pandemia ha lasciato un’eredità di fragilità mentale diffusa.
- Le richieste di supporto psicologico sono aumentate dal 29% al 39% dal 2020.
- Fenomeni come la “sindrome da corridoio” (contaminazione tra stress lavorativo e personale) minano il benessere quotidiano.
Il ruolo chiave del welfare aziendale
- Il welfare deve diventare strutturato e integrato, non solo accessorio.
- Oltre alla sicurezza fisica, va garantito il benessere psico-sociale, in linea con la definizione di salute dell’OMS.
- Le aziende possono diventare hub del benessere, offrendo ascolto, coaching, consulenza e servizi personalizzati.
Cosa vogliono davvero i lavoratori? (fonte: Censis – Eudaimon)
Le 6 cose che più incidono sul benessere:
- Buon clima aziendale (94,6%)
- Autonomia operativa (93,1%)
- Equilibrio vita-lavoro (92,2%)
- Flessibilità oraria (91,6%)
- Sentirsi valorizzati (87,6%)
- Possibilità di smart working (64,1%)
Inoltre, chiedono:
- Più tempo per sé, la famiglia, lo sport, il riposo
- Attività di meditazione, yoga e supporto psicologico
Conclusione: un’opportunità strategica per le aziende
Le organizzazioni che sapranno investire realmente nel benessere mentale:
- Miglioreranno la soddisfazione e la fidelizzazione dei lavoratori
- Rafforzeranno engagement e produttività
- Otterranno un vantaggio competitivo nel mercato del lavoro
Il lavoro continua a essere centrale nella vita delle persone, ma viene valutato in base a quanto contribuisce al loro benessere complessivo, non solo al reddito.